Richard Lansing, ed. The Dante Encyclopedia. New York: Garland, 2000. xxvi + 1006 pp. $185.00 (cloth), ISBN 978-0-8153-1659-6.
Reviewed by Andrea Dini (Hofstra University)
Published on H-Italy (November, 2002)
Da queste liste si passa all'articolazione di una sezione meritoriamentededicata alla geografia terrestre e alla cosmologia associate alla Commedia(vedi "Map and Illustrations", pp. xix-xxvi), che include cartine specifichedei luoghi "danteschi" (con l'Italia, attorno all'anno 1300; la Romagna ela Toscana nel medesimo anno e una mappa di Firenze, testimone topograficoessenziale), cui si affiancano sul versante astronomico la "Sfera celeste eZodiaco", ancora riferite all'anno 1300, anno del ''viaggio'' dantesco; unamappa con le posizioni di Gibilterra, Gerusalemme, il Gange e ilPurgatorio, poi seguite da tre illustrazioni dettagliate, per cerchi epeccati, balze o cieli, rispettivamente, della struttura dell'Inferno, delPurgatorio e dell'universo dantesco. "The Dante Encyclopedia" vera epropria si snoda quindi per 896 dense pagine di lemmi, da "Abati, Boccadegli" a "Zodiac" (pp. 1-896), cui segue la ben delineata "A Chronology of theLife of Dante Alighieri" (pp. 897-899), dall'anno 1260 (esilio del nonnoBellincione) al 13 settembre 1321, anno della morte. Il resto delle tavoleè essenziale per il lettore e lo studioso dantesco: le liste complete deipontefici, "Popes, 33-1334 C.E." (pp. 901-902), e "Roman and Holy RomanEmperors" (pp. 903-904), in cui si danno in neretto, per entrambe, i nomi diquelli mezionati da Dante nelle sue opere; e, inclusione meritoria qualecontributo alla fortuna della Commedia, i "Musical Settings of theCommedia, Arranged by Year of Composition" (pp. 905-912) che vanno dal 1562al 1997, con una interessante, sorprendente intesificazione tra gli anni'80 e '90-, e i "Recorded Musical Settings of the Commedia" (pp. 913-914), dicompositori come Liszt, Puccini, Verdi e Zandonai, più volte incisi (anchedi recente). Tre ultime sezioni concludono il volume: i "Reference Works(Bibliographies, Compendia, Journals, Electronic Resources)" (pp. 915-916), conla menzione dei siti on-line dedicati a Dante (dal novero, certo puntatosull'essenziale, e sui maggiori, manca però il sito della Società Dantesca Italiana www.danteonline.it, mentre è presente quello della Rai. Unutilissimo "Index of Italian and Latin Proper Names in Dante's Works"(pp. 917-952) e un "General Index" (pp. 953-1006).
L'infaticabile curatore Richard Lansing (Brandeis University), e i suoiassociati Teodolinda Barolini e Joan M. Ferrante (Columbia University),Amilcare A. Iannucci (University of Toronto) e Christopher Kleinhenz(University of Wisconsin, Madison) sono dunque riusciti a formare unaequipe prestigiosa capace di raggruppare quanto di meglio nel campo dellafilologia e critica dantesca si trovi in Nordamerica e nei paesianglosassoni, con 144 acuminati contributori messi all'opera per unostrumento di ricerca e consultazione divenuto imprescindibile per lo studio(propedeutico o di ricerca) dell'opera di Dante. La maggior parte dei lemmiinclusi è seguita da indicazioni bibliografiche aggiornate e essenziali,sbilanciate a ragione, come si giustifican Lansing nella prefazione alvolume, su volumi e articoli di lingua inglese, in quanto l'enciclopedia èstata concepita apposta per colmare la lacuna di uno strumento essenzialein lingua inglese (l'italiana Enciclopedia dantesca, del 1970-1975, puressendo ancor oggi riferimento principe a causa della catalogazione ediscussione sistematica dei lemmi danteschi, rimane datata e non facilmenteconsultabile da chi non abbia una conoscenza approfondita della linguaitaliana). I lemmi del volume si intendono porsi non come ''dizionario'' macome vera e propria ''enciclopedia'', volta a analizzare i contesticulturali e intellettuali in cui le opere dantesche nacquero e sisvilupparono. La completezza di questa enciclopedia è un dato di fatto. Levoci spesso offrono anche la storia della critica dantesca e riassumono ildibattito sull'esegesi di particolari punti controversi: dagli antichicommentatori (Graziolo de' Bambaglioli, Pietro Alighieri, l'Ottimo etc.) aipiù moderni (Barbi, Auerbach, Singleton etc., con l'eccezione ovvia--vista la condizione post-mortem dell'inclusione--di alcuni dei contributori stessi al volume, nomi imprescindibili della critica dantesca di scuola italiana o anglosassone: mancano, infatti, dalla lista dei lemmi, per esempio, un Francesco Mazzoni e un Robert Hollander). Esempi da Dante sono sempre dati nell'originale seguito dalla traduzione in inglese (come è anche per i testi latini citati). Le voci dell'enciclopedia, offerte per lemmi in inglese, sono alfabetiche, come delineato più sù, da "Abati, Bocca degli" a "Zodiac". Manca, tuttavia, nei pur ricchi indici a fine volume, proprio l'indice alfabetico di queste singole voci--un ''index rerum'' insomma--soppiantato da un indice generale che aiuta solo in parte chi consulta il testo. Il sondaggio condotto sui lemmi pertinenti al canto fondamentale della Commedia, Inf. I, rivelano i punti di forza del progetto (con la capacità divulgativa e l'approfondimento a un tempo delle notizie forniteci) e la sua (relativa) debolezza quanto a strumento di immediata consultazione, in quanto mancante di riferimenti incrociati (a piè di lemma poteva anche essere inserita una lista di di rimando per l'argomento appena toccato). Per esempio, le voci "Hell" (pp. 472-477) e "Inferno" (pp. 511-517) non pertengono gli stessi argomenti e appaiono nell'enciclopedia quasi come irrelate, e altrettanto si può dire di "Beasts (three)" (pp. 85-89) e "Dark Wood" (pp. 287-29) e "greyhound" (see "Veltro", pp. 851-854) per tacere di "Virgil" (pp. 862-865). Cioè, come già detto, la completezza dell'informazione può subire uno scacco dalla consultazione, quando, da fruitore dell'enciclopedia, studioso o non, non si conoscano gli intrecci testuali e interstestuali messi in atto da Dante, o il testo stesso delle opere, con personaggi e rimandi non evidenziati in indice. Al di là del problema di riscontro dei lemmi (increscioso, però, a mio avviso, per una opera così monumentale), adesso che sempre di più si studia Dante in traduzione, questo strumento offertoci con perizia tecnica, affidabilità scientifica e scrittura chiara, leggibile (il rigore delle spiegazioni e l'approfondimento non è mai scinto dalla godibilità della lettura, che mai scivola in aridità o pesantezza), può essere anche usato in corsi undergraduate o certo graduate e inserito nelle bibliografie scolastiche come opera di consultazione e riferimento anche per gli studenti o comunque lettori che di Dante vogliono una conoscenza sicura; e per coloro che Dante lo conoscono già, quest'Enciclopedia si autoelegge a fido viatico di rinnovata comprensione, studio approfondito e piacevole lettura, di cui siamo gratissimi ai curatori.
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Citation:
Andrea Dini. Review of Lansing, Richard, ed., The Dante Encyclopedia.
H-Italy, H-Net Reviews.
November, 2002.
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